Il sinonimo di Empatia è Mimetismo motorio, termini che descrivono la capacità di comprensione e di vivere ciò che gli altri sentono.
E’ interessante notare che più siamo sensibili alle nostre emozioni, maggiormente riusciamo a scoprire e decifrare quelle degli altri.
Ricerche effettuate in vari paesi del mondo hanno dimostrato che chi è capace a decriptare le emozioni osservando i segni non verbali, si mostra più amabile, più disponibile e più sensibile agli occhi dell’interlocutore.
E tutto ciò avviene in maniera inconscia.
Ci ha colpiti in particolare uno studio che evidenzia come l’empatia si origini nella prima infanzia. Appena nato, il bimbo soffre quando sente un suo coetaneo piangere: questi sono i primi segni dell’empatia. Inoltre, questa manifestazione empatica avviene prima che il bebè capisca che è un soggetto separato dagli altri.
Successivamente, a partire da un anno di vita, i bimbi capiscono che il soffrire non è determinato da un evento a loro successo, bensì è sofferenza di un’altra persona.
Lo studioso Titchener usò per primo il termine “empatia”, spiegando che questa parola indica un’imitazione fisica della sofferenza di un altro, imitazione che provoca le stesse emozioni dell’altro in noi.
Soltanto all’età di due anni e mezzo il bimbo capirà che la sofferenza dell’altro appartiene a costui ma lui manterrà intatte le manifestazioni di empatia.
L’Istituto Nazionale Americano di Salute Mentale ha rilevato che diverse reazioni di empatia dipendono dall’educazione data dai genitori: i bimbi, allorché hanno visto come gli adulti reagiscono ai dispiaceri di un individuo, apprendono e manifestano maggiormente: segni dell’empatia.
Dr. Rudy Lanza
(tratto e rielaborato da “L’intelligenza emotiva”, autore Daniel Goleman).