Durante la mia esperienza ho potuto evidenziare alcuni segni relativi alla menzogna, ma un solo segno che può indicare una bugia non significa nulla. In altre parole, occorrono più items nei 15-20 secondi dopo l’affermazione verbale del soggetto in questione.
Per questa delicata analisi, mi comporto in modo differente rispetto agli altri verificatori della menzogna: non mi interesso ai segni standard della menzogna espressi dal corpo perché mi sono reso conto negli anni che ognuno di noi mente in modo diverso.
Se sono in grado di riconoscere la bugia di Mario non è detto che riesca ad individuarla in Giuseppe.
Dunque, si deve evitare la banalità del tipo “ho visto Tizio grattarsi il mento, per cui lui mente”.
Vi sono ovviamente delle regole di analisi, l’intuizione non è assolutamente affidabile e può essere fuorviante.
Normalmente, un soggetto non competente in analisi del non verbale ha il 50% di possibilità di scoprire una bugia, se segue una formazione specifica potrà arrivare anche al 70% – 80% di riuscita.
Un’analista empatico sarà in grado di capire meglio l’interlocutore e quindi sarà più competente nello scoprire una menzogna.
Un consiglio: diffidate da chi promette di darvi gli strumenti per indovinare la menzogna con la percentuale di riuscita del 100%.
Questo è impossibile. Infatti, i “bugiardi professionisti”, gli psicopatici, ecc… sono molto esperti nel nascondere la verità.
Dr. Rudy Lanza