Il contatto dei piedi con il terreno è anch’esso oggetto dell’analisi del linguaggio dinamico del corpo.
Il camminare testimonia, in qualche modo, le modalità con cui mi relaziono con l’ambiente.
Ovviamente, nell’analisi occorre tener conto di difetti posturali, di alterazioni congenite e patologie del tratto vertebrale e degli arti.
Normalmente, la camminata fisiologica prevede: immediatamente l’appoggio del tallone e successivamente la pianta del piede e poi la punta.
L’appoggio sul tallone rappresenta il primo contatto con la realtà, infine, il contatto della punta si correla con la ricerca dell’azione, l’intraprendere proiettato verso il futuro.
A partire da queste considerazioni, possiamo iniziare la camminata secondo il nostro approccio al linguaggio del corpo in merito al significato psicologico e alle modalità con le quali un individuo vive ed interpreta la realtà che lo circonda.
Vediamo un esempio: il contatto iniziale con il tallone-martello (il soggetto “picchia” fortemente il suolo con il tallone) sul suolo.
Il dare forza con il tallone si identifica con l’affermazione decisa e prevaricante, indifferente alle richieste dell’interlocutore, dimostrando caratteristiche egocentriche.
Abbiamo analizzato altre modalità di contatto del piede con il suolo: contatto con la pianta del piede, con piede concavo, con la punta, ad assi irregolari, punta dei piedi all’interno, bordo interno, bordo esterno.
Tutte queste variabili e le loro interpretazioni sono oggetto, oltre gli altri argomenti, del prossimo corso di Comunicazione Non Verbale.
Dr. Rudy Lanza