La forma e la struttura del viso possono influenzare il giudizio sui tratti di personalità dei carcerati?
Due ricercatori americani, J.P.Wilson e N.O.Rule hanno chiesto a 208 soggetti di osservare i volti (in fotografia) di 742 carcerati, la cui metà condannata a morte, l’altra all’ergastolo.
I soggetti, esclusivamente sulla base delle immagini fotografiche, avevano il compito di giudicare il “livello di fiducia” che ogni detenuto ispirava loro.
Il risultato: i condannati a morte hanno riportato un valore inferiore “di fiducia” rispetto agli ergastolani.
Addirittura, le vittime di errori giudiziari, scagionati ma precedentemente condannati a morte, hanno ottenuto lo stesso punteggio dei colpevoli in attesa di essere giustiziati.
Si può concludere che una valutazione circa i tratti di personalità di un individuo, emessa sulla base di un’espressione o di una forma del viso, è condizionata dal contesto in cui è integrato il soggetto in esame.
Dr. Rudy Lanza